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Lacrime di bebè

Lacrime di bebè

Il ristagno di lacrime può essere indice di ostruzione delle vie lacrimali. Un trattamento adeguato consente di prevenire serie infezioni.

Dott.ssa Maria Elisabetta Zannin

Le lacrime servono a proteggere l’occhio dal punto di vista chimico-fisico. Quando le vie lacrimali sono ostruite, il liquido tende a ristagnare causando infezioni ricorrenti o croniche. Per ovvi motivi, si tratta di una problematica a cui i bambini sono particolarmente sensibili.
 

La stenosi congenita delle vie lacrimali: cos'è?

Per stenosi delle vie lacrimali intendiamo la presenza di ostruzione lungo le vie di deflusso lacrimale che non permette il completo deflusso delle lacrime dalla superficie oculare fino alle coane nasali. I dotti lacrimali, in particolare, possono risultare ristretti alla nascita e nei primi mesi di vita per la presenza di briglie o aderenze congenite.
 

Sintomi di patologia ostruttiva delle vie lacrimali nei neonati

Il neonato presenta, fin dalle prime settimane di vita, gemizio spontaneo di lacrime da uno o entrambi gli occhi, non dovuto ad eccessiva lacrimazione ma al ristagno di lacrime non adeguatamente drenate. La persistenza di liquido lacrimale favorisce la produzione batterica di pus, visibile come materiale secretivo giallastro che tipicamente fuoriesce dai puntini lacrimali.

Generalmente, si alternano periodi in cui è presente solo ristagno di lacrime (epifora) ad altri in cui si associa secrezione purulenta. Essa può rendere difficile l’apertura delle palpebre al risveglio, poiché durante il sonno la produzione di pus è maggiore.


La diagnosi di stenosi del dotto lacrimale in età pediatrica

La diagnosi è essenzialmente clinica e si basa sull’anamnesi di per sé significativa e sulla visita oculistica, che evidenzia la presenza di epifora e gemizio di liquido catarrale o purulento dai puntini lacrimali, in assenza di altre condizioni patologiche a carico del segmento anteriore o posteriore oculare.


Terapie per risolvere la stenosi delle vie lacrimali in via definitiva

Nella maggioranza dei casi la stenosi congenita delle vie lacrimali si risolve spontaneamente entro il primo anno di vita. Si possono accelerare i tempi di risoluzione eseguendo regolarmente massaggi delle vie lacrimali, mantenendo un’accurata igiene delle palpebre e della cute circostante e trattando con terapia locale adeguata (colliri antibiotici) l’infezione quando è presente secrezione purulenta.

Se non vi è risoluzione spontanea dopo l’anno, va valutata l’opportunità di eseguire un sondaggio lacrimale, procedura in anestesia generale che consiste nella ricanalizzazione delle vie lacrimali mediante dilatazione ed introduzione di piccole sonde attraverso i puntini, canalini e dotti lacrimali al fine di migliorarne la pervietà e, quindi, favorire il drenaggio lacrimale. Tale procedura risulta più efficace se eseguita entro il secondo anno di vita, quando le strutture di drenaggio lacrimale risultano più elastiche e non sono ancora presenti aderenze tenaci fra i tessuti.


Leggi anche > Quali conseguenze potrebbe produrre la stenosi delle vie lacrimali, se non trattata adeguatamente?

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