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Chirurgia mini-invasiva: la cura delle patologie della colonna vertebrale cervico dorso lombare

Chirurgia mini-invasiva: la cura delle patologie della colonna vertebrale cervico dorso lombare

Quando il mal di schiena o il dolore cervicale diventa persistente ed invalidante, va presa in considerazione la chirurgia mini-invasiva o quella percutanea.

Nelle problematiche dolorose a carico della colonna vertebrale, l’utilizzo di farmaci antinfiammatori, di corsetti ortopedici e la fisioterapia sono utili nelle forme iniziali, ma quando il paziente non ottiene benefici la chirurgia mini-invasiva rappresenta oggi una soluzione rapida ed efficace.
 

Perché sottoporsi ad un intervento di chirurgia vertebrale mini-invasiva?

Innanzitutto va spiegato che cosa s’intende per chirurgia vertebrale mini-invasiva. Oggigiorno esistono tecniche chirurgiche ortopediche a basso impatto per il paziente, bassissima incidenza di complicanze, degenza molto breve di uno o due giorni, immediata ripresa della propria normale attività, procedure spesso eseguibili per via percutanea (cioè attraverso la pelle), ma senza una vera incisione chirurgica, oppure avvalendosi del microscopio operatorio.
 

Quali sono i pazienti che possono utilmente avvalersi di questi interventi? 

Tutti i pazienti, di qualsiasi età, che siano affetti da patologie dolorose della colonna vertebrale nei vari distretti, cervicale, dorsale e lombare i quali non abbiano trovato beneficio dalle terapie non chirurgiche. Anche pazienti che per vari motivi (es. mancanza di tempo) non possano sottoporsi a cure conservative che necessitano di settimane o di mesi. Ovviamente l’indicazione all’intervento va data dopo una visita accurata del paziente, la valutazione degli esami strumentali quali RMN, TAC, EMG, ex ematochimici, l’esclusione di eventuali controindicazioni.


Nel caso specifico dell’ernia discale come si può intervenire?

Nell’ernia discale si può esegue una microdiscectomia che consiste nel rimuovere l’ernia utilizzando una micropinza percutanea (cioè attraversando una piccolissima incisione della cute) seguita dalla nucleoplastica ed anuloplastica  con laser o radiofrequenza, in anestesia locale ed un solo giorno di ricovero. Usiamo anche il microscopio operatorio, sia in chirurgia cervicale che lombare, per minimizzare il trauma chirurgico.
 

Spesso nella donna i problemi della colonna vertebrale sono una spiacevole conseguenza dell’osteoporosi. Può la microchirurgia essere un approccio risolutivo? 

Classica conseguenza dell’osteoporosi sono i crolli vertebrali osteoporotici. In questi casi, grazie alla tecnica miniinvasiva percutanea,  si esegue la cifoplastica che consiste nella introduzione attraverso il peduncolo vertebrale dapprima di un palloncino che rigonfiandosi riporta la vertebra rotta alla sua altezza naturale, e poi nel riempimento della vertebra stessa con un cemento biologico che solidifica la frattura in pochi minuti facendo scomparire il dolore e l’inabilità.
 

Perché prediligere queste tecniche mini-invasive?

Queste tecniche hanno importanti vantaggi sia per i tempi rapidi, spesso solo 1-2 giorni di ricovero, sia per le alte probabilità di successo della cura. Gli interventi possono essere eseguiti anche in anestesia locale e in day-hospital, il che consente una ripresa immediata, con rapido ritorno alle proprie occupazioni quotidiane. 

Dott. Mario Bortolato Dott. Mario Bortolato
Dott.

Mario Bortolato

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