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PMA: cosa avviene in laboratorio dopo il prelievo degli ovuli?

PMA: cosa avviene in laboratorio dopo il prelievo degli ovuli?

Seguiamo le diverse fasi della PMA per mostrare tutto quello che una coppia deve sapere prima di intraprendere il percorso di procreazione medicalmente assistita

Dott. Mario Thiella

La coppia che inizia un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) tocca con mano tutte le procedure inerenti la preparazione, la stimolazione ovarica, il pick-up (prelievo ovocitario), ma non sa nulla di ciò che avviene dopo in laboratorio. Cerchiamo quindi di raccontare questa parte del percorso, estremamente importante ai fini del risultato, con il Dott. Mario Thiella, Ginecologo ed il Dott. Simone Silvestri, Biologo.
 

Come avviene la fecondazione?

Lo spermatozoo penetra nell’ovocita e si fonde con esso. Le due cellule devono unire i rispettivi DNA per poter generare una nuova cellula, unica ed irripetibile. In un ciclo di fecondazione assistita questo processo, che naturalmente avverrebbe nel corpo della futura madre all’interno della tuba, avviene sotto la guida del microscopio, fra le “mani” degli embriologi, che con strumenti sempre più sofisticati sono in grado di eseguire tecniche di fecondazione ancor più precise, e di monitorare la crescita embrionale giorno per giorno. 


Quali sono le fasi della procedura in laboratorio?

In laboratorio tutto ha inizio in quello che per consuetudine viene identificato come giorno 0, ovvero il giorno del prelievo ovocitario (pick up). Quest’ultimo viene eseguito 34-36 ore dopo la somministrazione dell’HCG (gonadotropina corionica), un ormone in grado di completare la maturazione dell’ovocita, prima che quest’ultimo venga recuperato. Nei 15/20 minuti della sua durata, le provette contenenti il liquido follicolare vengono analizzate dai biologi che provvedono alla ricerca del CCCO (Complesso-Cumulo-Corona-Ovocita) non visibile ecograficamente. Questo complesso apparirà come una nuvoletta al microscopio e sarà necessario decumularlo, cioè privarlo delle cellule del cumulo e della corona, al fine di poter valutare il grado di maturazione dell’ovocita.
 

Cosa accade successivamente?

Una volta individuati gli ovociti maturi e selezionati gli spermatozoi, si procede alla loro unione mediante ICSI (Iniezione IntraCitoplasmatica dello Spermatozoo), tecnica con la quale è possibile bypassare ostacoli che potrebbero presentarsi in natura. Con questa tecnica si conclude il giorno 0 e gli ovociti iniettati vengono posti all’interno di incubatori monitorati costantemente. Il giorno successivo alla tecnica (+1), i biologi controlleranno l’avvenuta fertilizzazione a circa 17-18 ore dall’inseminazione. L’ovocita fertilizzato, che da questo momento chiameremo zigote, presenterà due globuli polari e due pronuclei, contenenti rispettivamente il materiale genetico materno e quello paterno. Già a partire dal secondo giorno, l’embrione inizierà una progressiva divisione che vedrà le sue cellule dividersi da due fino ad un centinaio intorno alla quinta-sesta giornata.

Cos’è la morula?

In questo processo, le cellule cominciano a compattarsi fino a quando in quarta giornata l’embrione assume una conformazione simile a una mora, da cui prende il nome (morula). Poi, nella quinta giornata, inizia l’espansione dell’embrione che vedrà accrescere le sue dimensioni e la sua cavità interna, fino a divenire una blastocisti. In condizioni naturali, questo stadio evolutivo precede l’impianto nell’utero materno e rappresenta l’optimum a cui poter aspirare, aumentando le probabilità di gravidanza.
 

Come avviene l’impianto embrionale?

L’impianto si compone di tre fasi (che durano complessivamente circa 7 giorni): nella prima l’embrione deve “appoggiarsi” all’endometrio (apposizione), successivamente (fase di adesione) deve contrarre importanti legami con esso, ed infine penetrare al suo interno raggiungendo i vasi sanguigni per esservi completamente accolto (invasione).
 

Come si stabilisce se l’impianto è avvenuto con successo?

Devono coincidere tre eventi critici: l’adeguato sviluppo dell’embrione, l’acquisizione della recettività da parte dell’endometrio e l’instaurarsi di un corretto dialogo tra le due parti.

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