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Gastroenterologia: con la respirazione migliori la malattia da reflusso

Gastroenterologia: con la respirazione migliori la malattia da reflusso

Una via naturale ed efficace per alleviare la sintomatologia tipica della malattia.

Dott. Renato Follador

Ormai in molti conoscono la malattia da reflusso e i suoi sintomi caratteristici quali bruciori allo stomaco (tecnicamente definiti pirosi), eruttazioni, bruciori di gola, abbassamenti di voce (disfonia), tosse secca ma pochi sanno che oltre alle classiche terapie c’è un metodo naturale che può essere davvero un valido aiuto.
 

Quali sono le terapie per questa patologia?

Generalmente i classici sintomi vengono trattati con degli anti secretivi, volgarmente chiamati ‘protettori gastrici’, i quali agiscono diminuendo la produzione d’acido da parte dello stomaco, riducendo conseguentemente anche le sintomatologie sopra elencate. Ciò che non tutti però sanno è che migliorando la respirazione, adottando quella diaframmatica, spesso si ottengono risultati, talvolta anche maggiori, della terapia farmacologica, soprattutto per chi soffre di fastidiose eruttazioni.

 

Può spiegarci meglio in che modo la respirazione è efficace nel trattamento della malattia da reflusso?

Bisogna re-imparare a respirare col diaframma. Lo si può fare spingendo in fuori la pancia quando inspiriamo ed in dentro quando buttiamo fuori l’aria. 

Nel nostro inconscio educativo, questo movimento è considerato poco estetico (pancia in dentro petto in fuori), così generalmente respiriamo con i muscoli del torace. Questi sono muscoli accessori nella respirazione, aiutano solo, perché i polmoni si espandono molto di più con il diaframma, cioè con la pancia. Utilizzando i muscoli accessori il respiro è più superficiale, c’è un minor scambio di aria in entrata e una minore emissione di anidride carbonica, i polmoni non si espandono (aprono) del tutto. In pratica più ossigeno entra e più anidride carbonica viene eliminata.

Ora sappiamo che la respirazione diaframmatica non solo infonde un senso di rilassamento e benessere, ma riduce anche le eruttazioni e migliora la malattia da reflusso. Già dopo un mese di esercizi costanti si nota un miglioramento dei sintomi e il suo effetto è persistente nel tempo.

 

Quale suggerimento si sente di dare a chi soffre di questa patologia?

Senz’altro di fare “esperienza” personale dei vari presidi terapeutici attualmente disponibili. Provando e riprovando farmaci e metodi di somministrazione si possono avere delle indicazioni più valide di quelle standard, con un miglior controllo dei sintomi. Per esempio si può verificare la mezza dose, la somministrazione nel week-end (venerdì, sabato e domenica), la riduzione o l’abolizione di alcuni alimenti nei momenti di maggior fastidio della malattia e la respirazione diaframmatica appunto. In questi casi una visita potrebbe servire a rasserenare, migliorare la somministrazione dei farmaci ed insegnare i principi della respirazione diaframmatica.

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