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Invecchiamento e terapia chelante

Invecchiamento e terapia chelante

Il sogno di tutti gli esseri umani è quello di rallentare, fermare e perfino invertire il processo biologico di invecchiamento.

Nel 1920 il Prof. Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912, dimostrò che l’essere umano vive poco più del 50% del suo reale potenziale di vita. “Siamo programmati geneticamente per una vita di 120 anni”.

La diminuzione della probabilità di vita è correlata all’invecchiamento delle arterie dovuto all’ispessimento e all’indurimento delle loro pareti che si manifesta in due modi principali: il primo da un graduale deposito di calcio, il secondo da depositi di grasso.
Un flusso di sangue insufficiente porta ad una sofferenza globale dell’intero organismo che si esprime visivamente con i segni tipici della vecchiaia e a grossi problemi invalidanti, se non a morte, quando il flusso di sangue si interrompe.

La chelazione, è un processo che si incontra frequentemente in natura, dove sostanze inorganiche si legano a sostanze organiche.

La terapia chelante, intesa come mezzo terapeutico, ha avuto inizio nel 1893 da una osservazione rivoluzionaria del Prof. Alfred Werner, premio Nobel per la Chimica nel 1913, sviluppata poi nel 1955 dal dott. Clarke che metteva in risalto i grossi benefici di questa terapia associata a comportamenti alimentari idonei, nei confronti dei disturbi cardiovascolari e circolatori.
Oggi la terapia chelante viene utilizzata sia per liberare il nostro corpo dai metalli tossici (il piombo, il mercurio ecc.) sia per bloccare il processo di arteriosclerosi rimuovendo il calcio dalla placca aterosclerotica (senza timori di sottrarlo là dove è fondamentale per i normali processi dell’organismo), stimolando contemporaneamente la circolazione del sangue attivando il microcircolo, producendo un effetto antiinfiammatorio mediante la riduzione dei radicali liberi, responsabili di essere estremamente lesivi e distruttivi dei tessuti in generale e dei neuroni in particolare.

Questa terapia associata ad una miscela di farmaci antiossidanti e disintossicanti viene utilizzata anche nelle malattie degenerative e autoimmuni e come coadiuvante nelle terapie contro i tumori. E’ una terapia innocua, se applicata secondo i protocolli stabiliti da un medico esperto, che deve essere somministrata per infusione endovenosa lenta, della durata di circa tre ore, con una frequenza media che varia a seconda degli obbiettivi da raggiungere.
E’ una terapia che migliorando la circolazione determina un miglioramento della memoria e delle capacità cognitive, una disintossicazione dai metalli pesanti e dai radicali liberi con un notevole benefico effetto sulla vitalità e sullo stato di salute in generale.

Con la terapia chelante associata a farmaci antiossidanti, in quantità idonee alle esigenze del nostro corpo, stiamo percorrendo quella strada geneticamente segnata dei 120 anni di vita, con l’obiettivo di mantenere sempre in sintonia, le capacità funzionali, estetiche del nostro corpo con quelle della nostra mente.

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