Loading...
L'evoluzione della chirurgia refrattiva: in risposta alle esigenze del paziente moderno

L'evoluzione della chirurgia refrattiva: in risposta alle esigenze del paziente moderno

Grazie all’evoluzione della chirurgia refrattiva oggi correggere i difetti visivi anche elevati non è mai stato così semplice. Vediamo perché.

Dott. Giancarlo Caprioglio

Il laser a femtosecondi è solo la tappa più recente di un viaggio lungo 20 anni, in cui il campo della chirurgia refrattiva ha subito un'evoluzione senza precedenti.
 

Evoluzione in chirurgia refrattiva ci riferiamo esclusivamente a tecnologie e metodiche

Ci riferiamo alle metodiche, che sono diventate più veloci, affidabili, precise e in grado di correggere anche difetti più elevati che in passato, in totale sicurezza. Ma c'è stata un'evoluzione anche nella mentalità dei pazienti, che cercano centri di riferimento qualificati con professionisti di sicura esperienza.
 

È vero che, nel tempo, si è reso possibile intervenire su difetti visivi in precedenza impossibili da correggere?

Con l'avvento del femtolaser, si possono ora correggere difetti una volta non correggibili perché si è in grado di ricavare un lembo corneale più sottile, guadagnando maggiore spessore corneale. In sostanza, più la cornea è spessa, più si riesce a correggere il difetto refrattivo. Facendo un lembo di spessore più ridotto, si guadagna quindi più tessuto da asportare e, di conseguenza, si possono correggere difetti più consistenti.
 

Tempi di recupero e costi

I tempi di recupero sono più veloci. Ciò è dovuto anche al tipo di taglio che si riesce a fare con il laser a femtosecondi, che assicura una grande stabilità del lembo corneale. Il paziente può riprendere le sue normali attività anche il giorno successivo, purché non venga a contatto con polvere o sostanze nocive. Per le attività all'aria aperta, sarà necessario solo qualche giorno di riposo in più. È interessante osservare come l'evoluzione tecnologica e di risultato degli ultimi 20 anni non abbia avuto ripercussioni sui costi, che rimangono invariati. Il pacchetto dipende dal numero di visite e controlli, ma rimane comunque un prezzo contenuto, affrontabile da chiunque se si considera che si fa una sola volta nella vita.
 

Lo stile di vita “sempre in movimento” di oggi induce forse più persone a liberarsi di occhiali e lenti a contatto?

Sono cambiati sia gli stili di vita, sia l'attenzione che le persone dedicano all'aspetto estetico. Tutti vogliono essere belli, al giorno d'oggi, e talvolta gli occhiali da vista sono incompatibili con questa esigenza. Ma, al di là di queste considerazioni estetiche, c'è anche un aspetto di salute: indossare le lenti a lungo può avere conseguenze che vanno da arrossamenti e congiuntiviti a vere e proprie infezioni. Per tutti questi motivi, alzarsi al mattino e sapere di non dover indossare obbligatoriamente un dispositivo per poter vedere, siano essi occhiali o lenti, è per il paziente un sollievo non indifferente.
 

Anche lo sport potrebbe rappresentare una valida ragione per sottoporsi al laser?

Per uno sportivo, un difetto visivo comporta inevitabilmente delle limitazioni enormi, soprattutto per chi non può indossare le lenti a contatto e deve necessariamente scegliere gli occhiali da vista. I problemi sono di natura pratica ma anche medica, per quanto concerne possibili patologie causate da un uso eccessivo o scorretto delle lenti. E, se la vista è insufficiente, si rischiano conseguenze negative anche sulla postura e i movimenti del collo. Quindi sicuramente chi fa sport potrebbe apprezzare un recupero totale della vista, anche in considerazione della rapidità di recupero attuale: se con gli sport di gruppo occorre essere un po' più prudenti, attendendo circa un mese o due per riprendere gli allenamenti, negli sport individuali come tennis e running si può riprendere ancor più velocemente.
 

Come faccio a sapere se sono idoneo all'intervento?

Per verificare l'idoneità, è necessaria un'accuratissima visita oculistica che dura circa un'ora. Si procede con la misurazione dello spessore corneale tramite pachimetria, e misurazione della dilatazione della pupilla al buio: entrambi questi parametri ci danno un'importante indicazione del grado di correggibilità del difetto. 

La topografia corneale serve poi a individuare eventuali patologie incompatibili con l'intervento di correzione, e il Test di Schirmer valuta la lacrimazione del paziente per escludere la presenza di occhio secco, su cui spesso è consigliabile non intervenire. Completa gli approfondimenti clinici necessari un'accurata indagine psicologica in cui lo specialista descrive dettagliatamente l'intervento al paziente, comprese le possibili complicazioni che fortunatamente oggi sono assai rare. Il consenso informato, su cui il paziente deve obbligatoriamente apporre la firma prima dell'intervento, viene consegnato un mese prima in modo da dargli il tempo di leggere attentamente e manifestare eventuali ripensamenti e porre tutte le domande che ritenga opportune in anticipo.

Visita in studio o videoconsulto

Hai bisogno di un consulto medico in Oculistica

Verifica la disponibilità di una visita medica, in video o in un centro medico a te vicino, con uno dei nostri specialisti selezionati
Trova specialisti

Newsletter

Inserisci la tua mail per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità, webinar e iniziative di Medicina Moderna

Iscriviti alla newsletter

Scarica l'ultimo numero della rivista Medicina Moderna e rimani sempre aggiornato sui webinar e tutte le iniziative in tema di salute

Top