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Perché è importante la diversità nell'alimentazione?

Perché è importante la diversità nell'alimentazione?

Non basta consumare abbondante frutta e verdura, è anche necessario variare l'alimentazione per ridurre il rischio di malattie croniche.

La diversità alimentare può svolgere ruoli diversi in situazioni e problematiche cliniche diverse. Per esempio cavoli, cavolfiori, broccoli, e cavolini di Bruxelles sono associati con un minor rischio di tumore del colon trasverso e destro, mentre il rischio di cancro al colon discendente (sul lato sinistro) sembra essere ridotta da carote, zucche e mele.

Così, frutta e verdura possono ridurre in modo diverso il rischio di cancro in diverse zone del nostro organismo.

È stato dimostrato che se due gruppi di persone mangiano lo stesso quantitativo di frutta e verdura, coloro che attuano una maggior varietà nel consumo di questi alimenti avrà un rischio minore di sviluppare un cancro.


Ma non è solo il cancro la patologia interessata. In uno studio di migliaia di uomini e donne, una maggiore quantità di verdure e una maggiore varietà sono risultate utili per ridurre il rischio di diabete di tipo II. Anche dopo aver rimosso gli effetti riguardo alla quantità, un aumento settimanale della varietà di assunzione di frutta e verdura è stata associata con una riduzione dell'8% in termini di incidenza del diabete. E questo potrebbe essere attribuibile a effetti individuali o combinati dei molti composti bioattivi diversi contenuti in frutta e verdura; pertanto, consumando una grande varietà aumenterà la probabilità di consumare una maggior quota di principi bioattivi.


Tutte le verdure possono offrire protezione contro le malattie croniche, ma ogni gruppo vegetale contiene una combinazione unica e la quantità dei fitonutrienti, che li distingue da altri tipi di vegetali è talmente unica, che occorre insistere molto sulla variabilità di assunzione per incidere in modo benefico sulla salute.


È stato dimostrato che le sostanze fitochimiche si legano a recettori e proteine specifiche nel nostro organismo. Ad esempio, c'è un recettore per il tè verde nel nostro corpo, per l’Epigallo Catechin Gallato (EGCG), un componente chiave del tè verde. Ci sono proteine leganti i fitonutrienti presenti nell’uva, nelle cipolle e nei capperi o ancora per i broccoli. Recentemente, è stato identificato un recettore sulla membrana cellulare per un nutriente concentrato nelle bucce di mela, e soprattutto queste proteine bersaglio sono considerate indispensabili per il corretto svolgimento delle loro mansioni nutritive e benefiche.


Ma ricordate: questi mix di sostanze benefiche sono unici per ogni vegetale, vengono chiamati fitocomplessi e non si può pretendere di isolarne una singola molecola ottenendone gli stessi benefici! I vegetali vanno dunque masticati e mangiati in forma integrale ove possibile per ottenerne i migliori effetti sulla nostra salute.


Per cui mi tocca proprio dirlo…una mela (ben masticata) al giorno toglie il medico di torno!
 
Buona salute a tutti!

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Dott. Domenico Battagliaalimentazione

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