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Vertigini: quando tutto intorno a noi sembra girare

Vertigini: quando tutto intorno a noi sembra girare

Un disturbo molto fastidioso e debilitante causato dal malfunzionamento del sistema dell'equilibrio all'interno dell'orecchio.

Dott. Paolo Bari

Le vertigini sono un'illusoria sensazione di rotazione degli oggetti attorno a noi o del nostro stesso corpo. Si possono verificare a tutte le età, come la vertigine posizionale nella prima infanzia, ma sono più frequenti nell'età adulta e nell'anziano.
 

Dottore, quali sono i principali sintomi?

La sensazione di rotazione può essere anche molto intensa, spesso associata ad altri sintomi come nausea o vomito, altre volte più sfumata, ma non per questo da sottovalutare.

Molte volte il paziente riferisce anche instabilità con incapacità nello stare in piedi o nel camminare. È molto importante però sottolineare che le stesse vertigini e l'instabilità devono essere considerati sintomi, legati al malfunzionamento del nostro delicato sistema dell’equilibrio. Spesso i pazienti che visito danno un nome alle loro vertigini (“in passato ho sofferto di labirintite”) è necessario invece fare un approfondito esame delle cause del sintomo.
 

Quali sono le principali cause?

Prima di parlare delle cause, occorre comprendere come funziona il nostro sistema dell’equilibrio: è composto da una “scatola” centrale, il nostro cervello, dove sono alloggiati numerosi organi deputati al suo controllo, come il sistema vestibolare, il cervelletto ed alcuni organi corticali e sottocorticali. A questa “scatola” arrivano numerosissime informazioni da tutto il corpo, dall’apparato articolare, muscolo-tendineo, dalla vista, dai recettori della cute e da alcuni organi interni. Questo continuo flusso di informazioni deve essere “organizzato” dagli organi cerebrali e, in maniera velocissima (millisecondi), deve essere data una risposta che, tramite movimenti degli occhi, della testa, delle articolazioni e dei muscoli del corpo, permette di mantenerci in perfetto equilibrio, anche quando eseguiamo movimenti molto complessi. Tutto questo per far capire che possiamo avere problemi “nella scatola”, il nostro cervello, nel flusso di informazioni che vi arriva o nelle risposte che vengono inviate. Il cervello può subire danni per cause vascolari (sbalzi pressori, cardiopatie, dismetabolismi), forme virali (herpes virus), malattie croniche (emicrania) o forme autoimmuni. Alterazioni delle informazioni che viaggiano nel midollo spinale (protusioni da causa vertebrale, cause viscerali, ortopediche o traumatiche) possono “ingannare” il sistema equilibrio. Patologie visive e neuropatie possono impedire una pronta risposta del sistema. Tutto questo può comportare delle alterazioni del sistema dell’equilibrio.
 

Come avviene la diagnosi?

Considerate le tantissime cause, la diagnosi è molto complessa.
È necessario disporre di sofisticate strumentazioni che permettano di studiare in modo approfondito, ma nello stesso tempo veloce e non traumatico per il paziente, tutti i distretti dell'equilibrio che ho elencato.
 

Può farci qualche esempio di strumenti che utilizza?

Nel centro dove lavoro disponiamo, ad esempio, di un completo sistema di videonistagmografia con telecamere ad infrarossi per lo studio delle funzioni cerebrali, di una sedia rotatoria che permette uno studio dinamico dell’equilibrio e di pedane stabilometriche per il sistema propriocettivo. Vengono così acquisite numerosissime informazioni necessarie per una corretta diagnosi e per decidere il più idoneo piano terapeutico. È importante una figura (otoneurologo) che coordini vari specialisti (cardiologo, neurologo, ortopedico, internista) talvolta coinvolti per approfondire le cause che determinano la vertigine.


 

Quali sono i possibili trattamenti?

È importante fare una premessa: abbiamo un potente alleato nel risolvere questi disturbi, il nostro stesso cervello, ed una notevole capacità di adattamento che si chiama compenso cerebrale spontaneo. Grazie a questo sistema, spesso nel giro di ore o di pochi giorni, la sintomatologia vertiginosa acuta tende a regredire. I farmaci devono servire a favorire questo compenso spontaneo, sono quindi da evitare, se non nelle primissime ore, i farmaci sedativi (purtroppo i più comunemente usati) che apparentemente risolvono la vertigine ma sono di ostacolo al compenso cerebrale.
La sintomatologia può persistere nel tempo o cronicizzarsi. Nel nostro centro vengono spesso prescritti esercizi di rieducazione per favorire il compenso spontaneo. Naturalmente vanno controllati i fattori che possono aver determinato la vertigine, come patologie vascolari e dismetabolismi. Nel caso di difficoltà ad avere una soluzione spontanea o nelle vertigini croniche, che si ripetono nel tempo, proponiamo al paziente un breve ciclo di rieducazione vestibolo-posturale che normalmente viene eseguito, sotto controllo strumentale, presso il centro con personale dedicato.

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