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Vitamina D, serve a prevenire l'osteoporosi e i tumori?

Vitamina D, serve a prevenire l'osteoporosi e i tumori?

L'assunzione di Vitamina D ha di certo dei benefici, ma si studia se è utile per la prevenzione di alcune malattie.

Dott. Pietro Gasparoni

Esaminando il profilo d’azione della vitamina D, in particolare per quanto riguarda l’eventuale utilità di una sua supplementazione ai fini di prevenire l’insorgenza di determinate malattie, si è giunti a conclusioni che sono a favore di un ruolo della vitamina nella salute ossea mentre, nei confronti dei tumori e delle malattie cardiovascolari, gli esperti intervenuti in merito esprimono pareri contrastanti e comunque non definitivi. 


Fratture e densità ossea

Le ricerche hanno mostrato che, somministrata da sola, la vitamina non ha ridotto il rischio relativo di fratture (mediamente all’1.03 rispetto al placebo) che è invece sceso allo 0,88 con la contemporanea somministrazione di calcio.

Tra le donne istituzionalizzate l’efficacia è stata superiore (0.71) rispetto a quelle residenti in comunità (0,89). La maggior parte delle pubblicazioni individuate sono relative a donne anziane mentre, per avere una conferma dei benefici sarà necessario estendere le indagini alla popolazione generale, anche per individuare il dosaggio più idoneo a mantenere la salute delle ossa.


Tumori e vitamina D

La ricerca ha anche evidenziato la  contraddittorietà delle prove a sostegno dell’efficacia della vitamina D nel prevenire il cancro. Molti studiosi si dicono però convinti degli effetti positivi, anche se ammettono l’assenza di evidenze scientifiche affidabili.
Per esempio, il dottor Robert Graham, del Lenox Hill hospital di New York, che ha condotto sperimentazioni sull’argomento, ha così commentato l’articolo di Chung: «ritengo che la vitamina D offra più benefici di quanto attualmente provato e comporta danni minimi» non raccogliendo dunque le preoccupazioni relative a possibili conseguenze ai reni o alla formazione di calcoli alle vie urinarie. 


Malattie cardiovascolari

Si è inoltre resa evidente l’assenza di conferme dell’ipotesi che la somministrazione di vitamina D aiuti a prevenire le patologie cardiovascolari. La revisione dei contributi scientifici pubblicati sull’argomento dal 1985 al 2011 ha portato a risultati definiti dagli autori «contraddittori o inconcludenti». Pur confermando che la carenza di vitamina D è una condizione sempre più diffusa tra la popolazione e in particolare tra gli anziani, gli effetti di un’integrazione sistematica e giornaliera restano in gran parte da dimostrare. 

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