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Digiuno intermittente: cos'è, i vantaggi e le controindicazioni

Digiuno intermittente: cos'è, i vantaggi e le controindicazioni

Il digiuno intermittente è uno schema alimentare che porta numerosi benefici, ma ha bisogno di alcune attenzioni. Ne parliamo con la Dott.ssa Anna Faggiani, nutrizionista.

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Il digiuno intermittente è un approccio dietetico di cui si parla molto negli ultimi tempi. Si tratta di un modello alimentare che prevede l’assunzione dei pasti durante una finestra di tempo ben definita nell’arco della giornata o nell’arco della settimana.
Ci sono svariati schemi che si possono applicare, con differenti tempistiche e modalità.

È importante fare attenzione alla qualità del cibo che si assume per evitare carenze nutrizionali: la nostra dieta mediterranea, ad esempio, si può adattare ottimamente al digiuno intermittente.

Durante le ore di digiuno, invece, è importante non assumere calorie, ma è indispensabile mantenersi ben idratati con bevande come acqua, caffè, tisane e tè non zuccherati.

1 Cos’è il digiuno intermittente?

Il digiuno intermittente è molto di tendenza e tutti ne abbiamo sentito parlare, almeno una volta. Molti pazienti si dicono interessati a questo metodo probabilmente attratti dalla novità, pensando che sia una soluzione all’avanguardia e più efficace delle tradizionali diete ipocaloriche. 

Ma è davvero un approccio così nuovo?
In realtà il digiuno, declinato in varie forme, affonda le sue radici in tempi lontani, nasce come rituale in diverse religioni e già gli antichi ne avevano compreso le potenzialità terapeutiche. Inevitabilmente, ha da sempre suscitato e suscita tutt’ora un grande interesse tra i ricercatori nel campo nutrizionale e gli studi scientifici sono ancora in pieno svolgimento.

Veniamo al dunque: tralasciando l’aspetto puramente legato alle mode del momento e dando uno sguardo alla florida letteratura scientifica, ci si chiede se sia un metodo valido o meno dal punto di vista scientifico.

Innanzi tutto è importante spiegare che quando parliamo di digiuno intermittente intendiamo uno schema alimentare che prevede l’alternanza tra fasi di digiuno e fasi di alimentazione con durata e frequenza specifica.

2 Come funziona?

Questa alternanza può essere messa in pratica in vari modi, il più noto è sicuramente  lo schema di digiuno 16:8 che prevede 16 ore continuative di digiuno, durante le quali è possibile idratarsi, seguite da 8 ore in cui è permesso alimentarsi regolarmente.
Quindi, si tratta di prolungare la fase di digiuno oltre le classiche 10-12 ore legate al riposo notturno ed è proprio questo a rendere tale strategia particolarmente salutare per il nostro organismo. 

Per riuscire a digiunare per 16 ore dobbiamo modificare la distribuzione dei pasti. Alcuni potrebbero pensare che si tratti semplicemente di “saltare un pasto”, riducendo di conseguenza l’apporto calorico in modo importante. 

In realtà, il digiuno intermittente consiste in una diversa distribuzione dei pasti nella giornata e non necessariamente prevede una restrizione calorica. Solitamente si sceglie di anticipare l’ultimo pasto della giornata (ad esempio la “cena” potrebbe svolgersi verso le 16.30 e la colazione alle 8.30 del mattino successivo) o di posticipare il primo pasto del mattino nel caso in cui si scelga di cenare regolarmente (ad esempio cena alle 19.30 e primo pasto del giorno successivo alle 11.30).

3 Quali sono le basi scientifiche del digiuno intermittente?

Andando ad approfondire la letteratura scientifica, vediamo che molti studi ci dicono come il digiuno intermittente sia in grado di favorire la perdita di peso e la riduzione del grasso corporeo, migliorare il profilo lipidico con la riduzione dei valori di colesterolo totale, trigliceridi e LDL (il colesterolo “cattivo”). 

Va da sé che il miglioramento di questi parametri permette, in generale, di ridurre il rischio cardiovascolare.

A tal proposito, è ormai noto che l’aterosclerosi è una patologia che vede nell’infiammazione un innesco importante. Ebbene, secondo la ricerca scientifica, il digiuno intermittente favorisce la riduzione di indici infiammatori come:

  • interleuchina-6
  • omocisteina
  • proteina C reattiva 

Di conseguenza, interviene sui fattori che contribuiscono allo sviluppo della placca aterosclerotica. Inoltre il digiuno intermittente sembra modificare la secrezione delle così dette Adipochine: ad esempio, è in grado di portare ad un aumento della secrezione di Adiponectina, una proteina plasmatica la cui concentrazione diminuisce in caso di aterosclerosi, insulino resistenza, diabete e cardiopatie.

4 I benefici del digiuno intermittente

Alcuni studi documentano che il digiuno intermittente ha effetti positivi sui valori della pressione arteriosa, che si abbasserebbero, sul metabolismo del glucosio e sulla sensibilità insulinica che migliorano (in particolare in caso di diabete di tipo 2). 

Tutti conosciamo il problema legato all’incredibile diffusione della Sindrome Metabolica, ovvero la condizione patologica caratterizzata da obesità addominale, ipertensione, alterazione della glicemia e dei lipidi. È chiaro che il miglioramento di tutti gli indici fin qui elencati può essere d’aiuto nel trattamento di questa situazione clinica. 

Ma uno degli effetti positivi più importanti del digiuno intermittente è l’induzione di un processo importantissimo, ovvero l’autofagia.

L’autofagia è una sorta di meccanismo di pulizia messo in atto dalle nostre cellule attraverso il quale vengono eliminati gli scarti e riciclati i componenti cellulari necessari. Si tratta quindi una sorta di rinnovamento cellulare che se mal funzionante, può portare allo sviluppo di varie patologie come Parkinson, diabete, cancro, alterazioni del sistema immunitario.

È un processo che, con l’invecchiamento, rallenta naturalmente per cui, secondo le ultime scoperte, riuscire a promuoverlo è un target terapeutico interessantissimo che può influenzare positivamente anche la salute del sistema nervoso centrale, ridurre la produzione di radicali liberi e quindi proteggere dagli effetti negativi dello stress ossidativo.

Digiuno intermittente e sport

Il digiuno intermittente si sta facendo strada anche in ambito sportivo. I dati disponibili sono ancora pochi, ma i primi risultati sembrano confermare che un digiuno intermittente protratto per non più di 2 mesi non impatta negativamente sulle prestazioni di forza e come già anticipato, migliora i fattori di rischio cardiovascolare, promuove la perdita di grasso e riduce i mediatori dell’infiammazione.

Mentre, un digiuno intermittente osservato per un periodo di tempo più lungo, potrebbe impattare negativamente sulla massa muscolare.

5 Controindicazioni e rischi

Abbiamo fin qui elencato gli aspetti positivi che caratterizzano questa strategia dietetica, ma attenzione! Il digiuno intermittente non è di facile applicazione ed è assolutamente sconsigliato il fai da te

Infatti la diversa distribuzione dei pasti esige una maggiore attenzione alla qualità e alla tipologia di alimenti assunti durante la fase di alimentazione; è importante organizzare correttamente il piano alimentare in modo che non vi siano carenze. Ne consegue che questo è uno “stile alimentare” che va concordato e predisposto con l’aiuto di un professionista.   

Inoltre, è importantissimo tenere in considerazione che esistono alcune limitazioni, ovvero casi particolari in cui il digiuno intermittente deve essere utilizzato con cautela o addirittura assolutamente sconsigliato, ad esempio situazioni come:

  • gravidanza
  • allattamento
  • presenza di squilibri ormonali
  • disturbi alimentari
  • diabete (per il quale esistono dei rischi ancora in fase di approfondimento)

È chiaro, infine, che il digiuno intermittente è assolutamente sconsigliato in bambini e adolescenti

Ne consegue che, nonostante le premesse siano incoraggianti, prima di intraprendere un percorso di questo tipo è necessario valutare attentamente le condizioni di salute e la situazione specifica di ogni paziente.
È importante non sottovalutare anche le difficoltà legate alla reale messa in pratica di questa strategia: non è affatto facile conciliare i ritmi alimentari imposti dal digiuno intermittente con quelli della vita quotidiana e famigliare.

Prendendo atto della grande popolarità acquisita da questo metodo, di cui si possono leggere notizie ovunque, e tenendo conto delle difficoltà e dei limiti di cui abbiamo appena parlato, è quanto mai importante insistere sull’importanza di fare tutte le valutazioni.

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