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SVEVA SAGRAMOLA LA BELLEZZA DEL PARTO NATURALE

SVEVA SAGRAMOLA LA BELLEZZA DEL PARTO NATURALE

Petra è una bellissima bimba. Nata il 10 maggio scorso, ha poco più di sei mesi: dorme la notte, ha cominciato con le prime pappe ed i suoi generosi sorrisi dicono più di tante parole, per la gioia di papà Diego e mamma Sveva, che insieme hanno vissuto il momento in cui lei è venuta alla luce. “Quando sono rimasta incinta avevo 45 anni ed in tanti insistevano dovessi scegliere il parto cesareo, per via dell’età ma soprattutto delle conseguenze del parto sul mio fisico – racconta Sveva – solo grazie alla mia ostinazione e al coraggio di un ginecologo e di una ostetrica che mi hanno accompagnata e protetta ho potuto scegliere il parto naturale. Un’esperienza per cui le donne sono nate e biologicamente costituite, una profonda esperienza spirituale e umana”.

Come hai vissuto la gravidanza?
I primi tre mesi sono stati tremendi a causa delle nausee frequenti. Di lì a poco però il mio fisico ha reagito in modo straordinario. Mi sono sentita forte, piena di energia. Anzi, non ho mai
avuto in vita mia tanta energia come in quel periodo. Sentivo di poter muovere il mondo. Mi
ritengo fortunata per aver trascorso una gravidanza così serena, accanto alle persone che amo.


Come hai conciliato i tanti impegni di lavoro?
La presenza al mio fianco di mio marito mi ha dato sicurezza, anche nell’affrontare il lavoro,
che ho portato avanti sino al nono mese. Nell’ultimo periodo, insieme abbiamo sistemato casa per l’arrivo di Petra. È stato un bellissimo periodo sia per me e mia figlia sia per il rapporto con mio marito, che si è rafforzato anche grazie al momento del parto.
Oggi la tendenza è quella del parto cesareo.

Te l’avevano proposto?
Persone a me vicine, amiche di lunga data ma anche diversi specialisti mi hanno fatto una certa pressione psicologica in tal senso. Mi mettevano davanti il rischio per il bimbo e per la mamma, i problemi legati alla sicurezza del parto naturale alla mia età, oltre al fatto che il cesareo si può programmare. Penso che una donna vada aiutata e supportata, ma di certo partendo dal presupposto che la scelta migliore sia quella del parto naturale.


Cosa ti ha dato il parto naturale?
Mi ha dato la possibilità di vivere un’emozione intensa, che mi legherà per sempre a Petra e a Diego. E’ un’esperienza propria della dimensione femminile, che appartiene alla biologia della donna. Nel momento della nascita si scatenano gli ormoni che le permetteranno di allattare e di
creare quell’attaccamento fondamentale nella relazione madre è figlio. E poi è una esperienza spirituale profonda che ci mete in contatto con il mistero della vita. Perdersela per scelta, a prescindere dal proprio stato fisico, è una limitazione della propria sfera di donna e di mamma.


Come è stato il tuo rapporto con il dolore?
Voglio premettere che il travaglio ha avuto una durata impegnativa, dalle 8 del mattino fino alle
22.46, quando Petra è nata. All’inizio sono stata supportata dall’epidurale, che però è un’arma
a doppio taglio perché rallenta la dilatazione. Quando l’effetto è svanito mi sono trovata a tu per tu con il dolore. Un dolore molto forte. Lì ho capito che in quanto donne abbiamo tutte le difese per sopportarlo. È il dolore che prima di me hanno provato mia mamma e mia nonna.


È il dolore che ha a che fare con la nascita e in quanto tale va accettato e superato. È stato importante avere Diego al tuo fianco?
Quando ho chiesto a Diego se voleva partecipare mi ha risposto che non si sarebbe perso per nulla al mondo quel momento. È rimasto con me tutto il tempo. Mi ha sorretto il capo, mi ha tenuto le mani, mi ha accarezzata e rassicurata nei momenti più difficili. Ha tagliato il cordone ombelicale quando Petra è venuta al mondo, ha potuto lavare la bambina, ha recuperato in un solo giorno quel rapporto che nei nove mesi precedenti aveva visto mia figlia avvolta e protetta nell’utero materno.
Se avessi fatto un parto cesareo lui non sarebbe nemmeno potuto entrare in sala operatoria.
Aver fatto questa esperienza insieme ci ha resi più forti, più uniti, più consapevoli del nostro
futuro insieme.


Cosa ti senti di dire oggi ad una donna che ha paura del parto naturale?
Il parto cesareo è una conquista della medicina, una soluzione a volte necessaria, l’unica via percorribile per portare a buon fine una gravidanza. Però quando una gravidanza è serena e se ne
intravede un buon esito, quando le condizioni di salute di mamma e figlio lo permettono, il parto naturale consente di vivere più intensamente quel momento di massima creatività per
la donna. Il problema rappresentato dalla paura del dolore può essere superato lavorando su se stesse, con l’aiuto delle persone che ci stanno accanto, di uno specialista. Superare la paura consente di entrare in contatto con la propria forza generatrice.

È sbagliato spingere una donna a rinunciare ad un momento di profonda intimità con il proprio marito e ad un’esperienza spirituale e umana come non ce ne sono altre.

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