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Cisti ovariche: cosa sono, la diagnosi e il trattamento

Cisti ovariche: cosa sono, la diagnosi e il trattamento

Le cisti ovariche si manifestano in circa il 20% della popolazione femminile. Il Dott. Cesare Romagnolo, ginecologo, ci spiega l’importanza di diagnosi e monitoraggio.

Dott. Cesare Romagnolo
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Le cisti ovariche sono delle neoformazioni abbastanza frequenti che si sviluppano all’interno dell’ovaio femminile in collegamento ai cicli ormonali della donna in età fertile. La maggior parte di esse non ha carattere patologico in quanto strettamente legate a un'eccessiva crescita del follicolo e destinate a riassorbirsi spontaneamente.

Ma in alcuni casi, soprattutto in presenza di fattori come un periodo fertile lungo, il non aver avuto figli o le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2, possono evolvere in cancro dell’ovaio.

1 Cosa sono le cisti ovariche?

Con la definizione di “cisti ovarica” si è soliti indicare una molteplicità di condizioni a carico dell’ovaio che vanno dalle banali cisti funzionali, espressioni della normale funzione ovarica caratteristica dell’età fertile, fino alle più complesse e potenzialmente letali neoplasie maligne più frequenti nella menopausa. 

Una cisti ovarica può assumere un aspetto semplice con contenuto liquido o presentare morfologia complessa con associazione di aspetti solidi e liquidi, a tal punto che molto spesso è proprio l’insieme delle caratteristiche morfologiche a guidare lo specialista ginecologo alla corretta diagnosi necessaria al fine di programmarne il management clinico.

Nonostante l’imponente numero di cisti ovariche diagnosticate ogni anno in Italia, non esiste a tutt’oggi un registro nazionale che permetta di definirne l’incidenza statistica, sebbene si possa affermare che la diagnosi di cisti ovariche rappresenti una delle principali indicazioni ad interventi chirurgici in reparti di Ginecologia, nonché il motivo di approfondimenti diagnostici di imaging quali ecografia addominale, ecografia trans-vaginale, TAC e RMN o  di laboratorio quali la richiesta del dosaggio di marcatori tumorali.

2 La diagnosi di cisti ovarica

In molte occasioni, i sintomi iniziali sono sfumati e riconducibili ad indefiniti “dolori di pancia”.
La diagnosi di cisti ovariche si avvale essenzialmente della visita ginecologica e dell’esecuzione di una ecografia preferenzialmente condotta per via vaginale dallo specialista ginecologo.
Lo scopo è la definizione delle caratteristiche morfologiche quali il contenuto liquido o solido, la presenza di setti o vegetazioni o di particolari condizioni che talvolta permettono di formulare la corretta diagnosi già in fase preoperatoria.

In questo percorso clinico verso la diagnosi differenziale, giocano sicuramente un ruolo importante i marcatori tumorali, ovvero delle sostanze presenti nel sangue che, in presenza di una cisti ovarica, possono risultare di grande aiuto se associati all’ecografia per via transvaginale condotta da mano esperta. 

Sicuramente, in casi selezionati, vi è indicazione ad eseguire un approfondimento diagnostico con il ricorso alla Tomografia Computerizzata (TC) dell’addome od alla Risonanza Nucleare Magnetica (RMN); tali esami, tuttavia, per quanto avanzati dovranno essere ricondotti all’interno del giudizio clinico che solo un ginecologo esperto nella diagnosi e trattamento di tali patologie potrà formulare.

Scopo principale di questo percorso diagnostico è arrivare a classificare con la migliore approssimazione possibile la natura della cisti all’interno di una categoria che possiamo chiamare: 

  • probabilmente benigna
  • dubbia
  • probabilmente maligna

Infatti, se è pur vero che per molte cisti ovariche la diagnosi viene raggiunta con un buon margine di sicurezza già al momento della visita ginecologica associata all’ecografia condotta per via vaginale, tuttavia in alcuni casi non si riesce ad escludere la possibilità che si tratti di una patologia non benigna o francamente maligna.

3 Il trattamento delle cisti ovariche

Le cisti dell’ovaio sono, spesso, funzionali e quindi legate al ciclo ormonale della donna. In questi casi compaiono e si riassorbono in maniera spontanea e il monitoraggio tramite visite ginecologiche annuali, pillola ormonale è sufficiente al controllo della patologia.

In caso di cisti di natura sospetta, in particolare se comparse in donne in menopausa, il ricorso alla chirurgia è obbligatorio.

Il trattamento per la donna in età fertile

Non esiste un trattamento univoco delle formazioni cistiche dell’ovaio che, fortunatamente, in molte occasioni potranno essere trattate con l’ausilio di farmaci quali le pillole ormonali a basso dosaggio o semplicemente seguite nel tempo con visita ginecologica ed ecografia pelvica per verificarne il comportamento. 

Questa condizione è più spesso riservata alle donne in età fertile, periodo nel quale la maggior parte delle formazioni ha carattere benigno Quindi in caso di ciste ovarica di natura probabilmente benigna insorta in una donna in età fertile, sarà sicuramente indicato un approccio chirurgico mininvasivo attraverso la laparoscopia al fine di enucleare la ciste e conservare l’ovaio sano.

Esiste una condizione particolarmente complessa da gestire, qualora una formazione probabilmente maligna sia stata diagnosticata in una giovane donna che ancora non abbia completato il desiderio di una gravidanza.
Molti recenti studi, alcuni dei quali condotti anche dall’autore di questo articolo, concordano sull’evidenza che sia possibile conservare la fertilità anche in queste sfortunate pazienti; ovviamente queste pazienti devono necessariamente essere riferite a Ginecologi Oncologi che si faranno carico di condividere il caso clinico in modo multidisciplinare.

Il trattamento della donna in post menopausa

Il trattamento chirurgico delle formazioni cistiche è fortemente condizionato dal sospetto di malignità formulato in fase diagnostica e dall’età della paziente.
Sarà obbligatoriamente di tipo conservativo nel caso di donne in giovane età al fine di preservare la fertilità, mentre una condotta chirurgica più aggressiva sarà indicata in caso di donne in post-menopausa. 

Infatti, in caso di diagnosi di cisti ovarica maligna in una paziente in menopausa, la migliore condotta sarà l’approccio chirurgico tradizionale con rimozione di tutto l’ovaio.

4 L’importanza della diagnosi precoce

Alla luce di quanto è oggi assolutamente evidente, possiamo affermare che la diagnosi di cisti ovariche è molto frequente e in costante incremento anche in conseguenza dell’enorme numero di ecografie e dosaggi di marcatori che ogni giorno vengono eseguiti. 

Altro dato che sicuramente contribuisce a rendere difficile la corretta diagnosi precoce è dato dal fatto che spesso le cisti ovariche non danno sintomi per lungo tempo. Fortunatamente, una grande percentuale delle cisti è rappresentata da formazioni che potranno essere semplicemente monitorate nel tempo o trattate farmacologicamente e la chirurgia potrà essere riservata ad un ridotto numero di pazienti. 

In conclusione, è oggi evidente come solo la corretta diagnosi delle cisti ovariche ne permette il corretto trattamento e, in particolare, il ginecologo non solo esperto in ecografia pelvica transvaginale ma anche in tecnica chirurgica, è sicuramente il migliore alleato della paziente che abbia scoperto di essere portatrice di una ciste ovarica.

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