I tumori della pelle, in particolare il melanoma cutaneo, colpiscono in Italia 10-15 persone ogni 100.000 abitanti. La visita dermatologica ricopre, dunque, una grande importanza nella diagnosi precoce. I medici consigliano, soprattutto per i soggetti più a rischio e fin dalla pubertà, di effettuare la visita di controllo dei nei ogni uno, massimo due, anni.

Scopriamo a cosa serve la mappatura dei nei, se è invasiva, affidabile e se ha controindicazioni.

Definizione

1 Cos’è la mappatura dei nei?

I nei (o nevi) sono lesioni pigmentate della pelle, che quasi tutti abbiamo, derivanti da un anomalo sviluppo di melanociti. Di solito non creano complicazioni, ma  vanno periodicamente controllati dal dermatologo per prevenire l’insorgere di tumori. La visita dermatologica non è invasiva e prevede la mappatura dei nei, ossia il controllo di tutti le lesioni pigmentate presenti sulla pelle del paziente.


È una visita semplice, indolore, che non richiede particolare preparazione e si esegue  con l'ausilio di strumenti ottici di precisione, come il dermatoscopio, che analizzano non solo la struttura morfologica esterna dei nei, ma anche le caratteristiche degli strati sotto l’epidermide.

Diagnosi

2 Screening dei nei: come si esegue?

Durante la visita il dermatologo osserva tutti i nei per capire se ci siano o meno lesioni della pelle di natura maligna, come il melanoma (uno dei tumori della pelle più diffuso), o nei che per loro dimensione o posizione siano fastidiosi e, quindi, asportabili. Attraverso il controllo dei nei con il dermatoscopio lo specialista individua quelli a rischio

Nella visita classica, tuttavia, viene effettuata una specie di “istantanea” del momento che non consente il confronto con il passato, e non dà sufficienti indicazioni per le visite successive.

Esistono, oggi, tecniche e tecnologie che hanno permesso di superare questo limite come la videodermatoscopia. Si tratta di una visita approfondita dei nevi che, oltre all’osservazione con elevati ingrandimenti (da 10 a 100 volte), consente di scattare delle immagini, d’insieme e singole, di tutte le lesioni della pelle che, secondo il dermatologo, potrebbero mutare nel tempo e che vanno monitorate

Le immagini così raccolte vengono archiviate e raffrontate tra loro nelle successive visite, per stabilire se i nei siano mutati d’aspetto o meno. La mappatura digitale dei nei con il videodermatoscopio, quindi, aumenta l’accuratezza diagnostica e facilita la diagnosi. 


Il photo-body mapping, ossia la foto mappatura del corpo, è attualmente il gold standard (lo  standard migliore) nello screening del melanoma.

Diagnosi

3 Controllo dei nevi e screening del melanoma

La visita specialistica di mappature dei nevi, dunque, non presenta di per sé alcuna controindicazione. Tuttavia, durante il controllo, lo specialista potrebbe individuare dei nei con forme irregolari, o che sono mutati nel tempo e diagnosticare, dunque, un tumore della pelle (melanoma).

Il melanoma, patologia in forte aumento in Italia e nel mondo, sebbene sia uno dei tumori a più alta malignità, una volta riconosciuto, è asportabile ed ha una percentuale di guarigione di quasi il 100%. 

La mappatura dei nei è fondamentale, quindi, per riscontrare anomalie nella pelle in particolare nei soggetti a rischio con:

  • Pelle, capelli ed occhi chiari;
  • Facilità alle scottature solari e precedenti scottature gravi nell’infanzia e adolescenza;
  • Lentiggini;
  • Ricorso frequente a lampade abbronzanti;
  • Grande quantità di nei, con forma, dimensione e colore molto vari;
  • Casi di melanoma personale o in famiglia.


Quando i tumori della pelle come i melanomi vengono individuati precocemente, si può intervenire chirurgicamente con l’asportazione. 

Se diagnosticati tardi si deve ricorrere ad interventi chirurgici più impegnativi, esami e cure più invasive per far sì che il tumore non vada a colpire altri organi e non diventi un rischio per la vita del paziente. 


Un caso particolare è la gravidanza. Durante questa fase il corpo della donna subisce delle alterazioni che coinvolgono anche la pigmentazione della pelle e  dei nevi. In genere tali anomalie regrediscono spontaneamente dopo il parto, tuttavia il melanoma può insorgere anche in gravidanza. Si consiglia, dunque, di eseguire una mappatura dei nei prima del periodo pre-concezionale e di fare una rivalutazione successiva al parto.

Diagnosi

4 Mappatura dei nei nei bambini

Anche i bambini, in presenza di nei congeniti (presenti alla nascita) e di nei acquisiti (dopo i due anni di vita), devono essere monitorati attraverso una visita dermatologica specialistica.

In particolare, va effettuata una visita, entro i primi 10 anni di vita, in caso di nei giganti che superano il 5% della superficie corporea del bambino: nei di così grandi dimensioni vanno asportati chirurgicamente perché c’è il rischio che diventino dei melanomi. 

I fattori di rischio in età infantile dipendono dal numero di lesioni presenti nel bambino, dalle loro dimensioni, dalla sede anatomica di insorgenza e dalle caratteristiche specifiche degli stessi.

È molto importante, quindi, fare sempre una visita dermatologica preventiva già in età pediatrica.

Diagnosi

5 L’autoesame dei nei

Oltre alle visite specialistiche, ogni persona può effettuare periodicamente l’autoesame dei nei una pratica che può aiutare ad individuare precocemente delle formazioni sospette come il melanoma.

L’autoesame, dunque, si effettua secondo la regola dell’ABCDE di Stolz che consiste nel prestare attenzione a determinate caratteristiche delle lesioni:

  • Asimmetria (lettera A): il melanoma ha forma asimmetrica;
  • Bordi (lettera B): il neo normale ha bordi regolari mentre i bordi del melanoma non lo sono;
  • Colore (lettera C): il melanoma ha colori diversi in diversi punti del neo ed il suo colore muta nel tempo;
  • Dimensioni (lettera D): se il neo è grande al massimo 6mm non è preoccupante mentre quando è più grande può esserlo e va monitorato;
  • Evoluzione (lettera E): il melanoma cambia nel tempo mentre un neo normale no.

Prestare attenzione a questi aspetti è molto importante in quanto può fare la differenza nel ricorrere precocemente ad una visita dal dermatologo.

Prevenzione

6 Esporsi al sole con prudenza

Per quanto riguarda l’esposizione al sole non è necessario rinunciarvi, ma semplicemente essere prudenti evitando le ore più calde ed applicando la crema protettiva 15 minuti prima di iniziare a prendere il sole, e successivamente ogni due ore.

Ed oggi c’è un’arma in più per abbronzarsi in sicurezza: si tratta di una APP realizzata dalla Fondazione melanoma, permette di conoscere giorno per giorno l’intensità dei raggi ultravioletti per evitare di subire danni.