La vulvodinia è una condizione di dolore cronico della zona vulvare, la parte esterna dell'organo genitale femminile, che si manifesta senza una causa evidente. 

Questo disturbo è caratterizzato da dolore, bruciore, irritazione o disagio nella vulva, con attacchi dolorosi che possono durare tre mesi o più, senza una diagnosi visibile di un'altra condizione. 

Il termine "vulvodinia" significa letteralmente "dolore vulvare" e si tratta di un problema che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita delle donne che ne soffrono.

Definizione

1 Differenze fra vulvodinia e vestibolite vulvare

Nonostante abbiano sintomi sovrapponibili, la vulvodinia e la vestibolite vulvare si distinguono per cause, localizzazione del dolore e modalità di gestione.

La vulvodinia è un termine ombrello che descrive il dolore cronico della vulva, cioè l'area che circonda l'apertura vaginale, senza una causa apparente identificabile.
Questo dolore può essere costante o intermittente e può presentarsi in diverse aree della vulva o diffondersi su tutta la superficie vulvare. Non è legato a fattori come infezioni, malattie dermatologiche o altre condizioni mediche che potrebbero spiegare il dolore. La vulvodinia può manifestarsi come dolore, bruciore, irritazione o una sensazione di pressione, rendendo difficili le attività quotidiane, come sedersi per lunghi periodi, indossare abiti aderenti o avere rapporti sessuali.

Mentre, la vestibolite vulvare, talvolta denominata sindrome da dolore vulvare (VVS), è una forma specifica di vulvodinia caratterizzata da dolore nella regione del vestibolo, l'area che circonda l'ingresso della vagina. Questo dolore è tipicamente provocato dal contatto o dalla pressione, rendendo particolarmente dolorosi specifici atti come l'inserimento di tamponi, le visite ginecologiche o i rapporti sessuali. La vestibolite vulvare si manifesta quindi con sintomi più localizzati rispetto alla vulvodinia, che può essere più diffusa.

Quindi, mentre la vulvodinia può essere percepita su un'area più ampia della vulva e può variare in intensità e tipo di dolore, la vestibolite vulvare si concentra intorno all'ingresso della vagina e è innescata da specifici stimoli o pressioni.

Possibili cause

2 Le cause principali della Vulvodinia

Nonostante la vulvodinia sia una condizione di cui negli ultimi tempi si sta parlando sempre più apertamente e le ricerche abbiano fatto progressi significativi, le cause esatte rimangono in gran parte sconosciute, rendendo la vulvodinia un campo di studio in continua evoluzione. 

Una delle teorie principali suggerisce che la vulvodinia possa essere causata da fattori neurologici, quindi da un'anomalia nel modo in cui il sistema nervoso periferico e centrale elabora il dolore. Questa ipotesi è supportata dalla presenza di una maggiore densità di fibre nervose nella regione vulvare delle pazienti affette da vulvodinia, che potrebbe rendere la zona eccessivamente sensibile a stimoli che normalmente non sarebbero dolorosi.

Anche l'infiammazione cronica o le risposte immunitarie alterate nella regione vulvare sono stati anche proposti come possibili cause della vulvodinia.
Alcuni studi hanno rilevato livelli elevati di mediatori infiammatori nelle pazienti, suggerendo che l'infiammazione potrebbe svolgere un ruolo nel mantenimento del dolore.

Le fluttuazioni ormonali o le sensibilità agli ormoni sono state prese in considerazione come potenziali fattori che contribuiscono alla vulvodinia. Infatti, alcune donne riferiscono un peggioramento dei sintomi in corrispondenza di cambiamenti nel ciclo mestruale, durante la gravidanza o in menopausa, suggerendo una possibile correlazione ormonale.

Alcuni studi recenti hanno iniziato a esplorare il ruolo della genetica nella vulvodinia, suggerendo che alcune donne potrebbero avere una predisposizione genetica alla condizione. Questo potrebbe spiegare perché alcune pazienti sviluppano vulvodinia in assenza di altri fattori di rischio evidenti.

I disturbi del pavimento pelvico, che comportano una tensione muscolare eccessiva o debolezza nella regione pelvica, possono contribuire alla comparsa di vulvodinia. Questi disturbi possono alterare la normale funzione dei nervi e dei tessuti nella zona, portando a dolore e sensibilità.

Traumi fisici o interventi chirurgici nella regione pelvica, come parto vaginale o chirurgia, possono danneggiare i tessuti e i nervi, potenzialmente scatenando la vulvodinia.

Anche se i fattori psicologici non sono considerati una causa primaria della vulvodinia, lo stress, l'ansia e la depressione possono aggravare i sintomi o rendere le pazienti più suscettibili al dolore cronico. Questo sottolinea l'importanza di un approccio olistico nella gestione della condizione, che includa il supporto psicologico.

Sintomi

3 I sintomi comuni della Vulvodinia

I sintomi della vulvodinia variano notevolmente tra le donne colpite da questa condizione, rendendo a volte difficile una diagnosi immediata.
La caratteristica distintiva della vulvodinia è il dolore cronico nella zona vulvare, che non è causato da infezioni, malattie della pelle o altre condizioni ginecologiche identificabili. Questo dolore può presentarsi in diverse forme e intensità, peggiorando in modo significativo la qualità della vita della donna.

Il sintomo più comune della vulvodinia è il dolore vulvare, che le pazienti possono descrivere come:

  • bruciore
  • puntura
  • irritazione
  • sensazione di taglio. 

Questo dolore può essere costante o intermittente e può variare in intensità durante il giorno o in risposta a specifici stimoli, come il contatto fisico o la pressione.

Molte donne con vulvodinia riferiscono una sensibilità al contatto nella zona vulvare.
Attività quotidiane come inserire un tampone, avere rapporti sessuali o semplicemente sedersi possono diventare estremamente dolorose o addirittura intollerabili. Questa sensibilità, nota anche come allodinia, indica un dolore provocato da stimoli che normalmente non causerebbero disagio.

Alcune pazienti possono sperimentare prurito o irritazione nella zona vulvare, anche in assenza di un'infezione o di un'affezione dermatologica. Questi sintomi possono essere persistenti e difficili da gestire, contribuendo al disagio generale.

Il dolore durante o dopo i rapporti sessuali, conosciuto come dispareunia, è un sintomo frequente della vulvodinia. Questo può influenzare notevolmente l'intimità di coppia e la salute sessuale della donna, portando a tensioni emotive e psicologiche.

Non è raro che le donne con vulvodinia riferiscano anche sintomi urinari, come la sensazione di bruciore durante la minzione o un'urgenza urinaria aumentata. Sebbene questi sintomi possano somigliare a quelli di una infezione del tratto urinario, nella vulvodinia non sono generalmente associati a infezioni batteriche.

L'ansia, la depressione e i sentimenti di isolamento sono comuni tra le donne che lottano con questa condizione dolorosa.


Vulvodinia in gravidanza: cosa fare?

La gestione della vulvodinia durante la gravidanza richiede un'attenzione particolare, poiché le variazioni ormonali e i cambiamenti fisici possono influenzare l'intensità dei sintomi. 

È fondamentale un approccio multidisciplinare che tenga conto sia della salute della madre sia di quella del bambino.

Il primo passo per una donna incinta che soffre di vulvodinia è consultare un medico con esperienza nella gestione di questa condizione durante la gravidanza. È importante discutere apertamente dei sintomi per sviluppare un piano di trattamento personalizzato che sia sicuro sia per la madre sia per il feto.

Durante la gravidanza, l'attenzione si sposta spesso verso terapie non farmacologiche per ridurre il rischio di effetti collaterali dei farmaci sul bambino. Tra queste:

  • Fisioterapia del pavimento pelvico: lavorare con un fisioterapista specializzato può aiutare a alleviare il dolore associato alla vulvodinia, attraverso esercizi mirati a rilassare e rinforzare i muscoli del pavimento pelvico.
  • Bagni tiepidi: fare bagni tiepidi può offrire un sollievo temporaneo dal dolore e dall'irritazione, migliorando la sensazione di benessere generale.
  • Supporto psicologico: la consulenza o la terapia possono essere utili per gestire lo stress e l'ansia che possono accompagnare la vulvodinia, soprattutto durante la gravidanza.

Alcune modifiche dello stile di vita possono contribuire a ridurre i sintomi della vulvodinia in gravidanza:

  • Indossare abiti comodi: scegliere abiti larghi e di cotone può aiutare a ridurre l'irritazione nella zona vulvare.
  • Igiene intima delicata: utilizzare detergenti delicati, senza profumi o sostanze irritanti, e evitare douching e prodotti igienici aggressivi.

Durante la gravidanza, è importante monitorare attentamente l'evoluzione dei sintomi della vulvodinia. In alcuni casi, i sintomi possono migliorare grazie alle variazioni ormonali legate alla gravidanza; in altri, possono invece intensificarsi. Un monitoraggio regolare consente di adattare il piano di trattamento alle esigenze mutevoli della donna.

È utile discutere in anticipo con il medico delle opzioni per il parto, considerando che la vulvodinia può influenzare le preferenze riguardo al parto naturale o cesareo. Alcune donne con vulvodinia temono che il parto naturale possa aggravare i sintomi, mentre altre non riscontrano cambiamenti significativi nella loro condizione post-partum.


Vulvodinia in menopausa: può verificarsi?

La vulvodinia può effettivamente manifestarsi in menopausa, un periodo caratterizzato da significative fluttuazioni ormonali che possono influenzare la salute della vulva. 

Durante la menopausa, la diminuzione dei livelli di estrogeni può portare a cambiamenti nel tessuto vulvare, rendendolo più sottile, meno elastico e più suscettibile a irritazioni e dolore.
Questi cambiamenti possono esacerbare i sintomi esistenti della vulvodinia o contribuire alla comparsa di nuovi casi in donne precedentemente asintomatiche.

Gli estrogeni giocano un ruolo cruciale nel mantenere l'elasticità e l'umidità dei tessuti vulvari. La loro riduzione in menopausa può quindi diminuire la protezione naturale della zona, aumentando il rischio di irritazioni e facilitando le condizioni per lo sviluppo della vulvodinia. 

Inoltre, gli estrogeni influenzano la densità delle fibre nervose nella vulva; la loro carenza può modificare la percezione del dolore.

Possibili cause

4 Come si prende la Vulvodinia?

Il termine "prendere" la vulvodinia può indurre in errore, poiché suggerisce la possibilità di contrarre la condizione da una fonte esterna, come avviene per le infezioni. 

È importante sottolineare che la vulvodinia non si "prende" nel senso tradizionale di una malattia infettiva. Non è causata da agenti patogeni come virus o batteri e non è trasmissibile da una persona all'altra attraverso il contatto fisico, incluso il rapporto sessuale. 

Invece, la vulvodinia si sviluppa a causa di una complessa interazione di fattori fisici, biologici e, in alcuni casi, psicologici.


La vulvodinia è contagiosa?

La vulvodinia non è una condizione contagiosa. A differenza delle infezioni trasmesse sessualmente o di altre malattie che si diffondono da persona a persona attraverso vari mezzi, la vulvodinia è un disturbo del dolore cronico che colpisce la zona vulvare delle donne senza una causa infettiva.

Comprendere che la vulvodinia non è contagiosa è fondamentale per la riduzione dello stigma. Infatti, molte donne che soffrono di vulvodinia possono sentirsi isolate o preoccupate di influenzare negativamente i loro partner.
Sapere che la condizione non è contagiosa può alleviare queste preoccupazioni.

Per questo motivo è importante promuovere una discussione aperta e l'educazione su questa condizione. Questo aiuta a demistificare la vulvodinia, incoraggiando le donne che ne soffrono a cercare supporto medico e a discutere apertamente della loro condizione con i partner, migliorando così la loro qualità di vita e le relazioni interpersonali.

Diagnosi

5 Diagnosi e terapia per la vulvodinia

A causa della natura multifattoriale della vulvodinia,la diagnosi e la terapia devono essere adattate alle specifiche esigenze di ciascuna paziente.

Il percorso di diagnosi della vulvodinia inizia con un'approfondita anamnesi medica e sessuale, durante la quale il medico raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi, sulla loro durata, sulla presenza di eventuali fattori scatenanti e sulle condizioni mediche o chirurgiche preesistenti. 

Questo è seguito da un esame fisico, che può includere:

  • Esame pelvico per valutare la salute generale della zona vulvare e identificare possibili anomalie.
  • Cotton Swab Test, un semplice test durante il quale un batuffolo di cotone viene delicatamente applicato in diversi punti della vulva per mappare le aree di dolore e sensibilità.
  • Esclusioni di altre condizioni: come infezioni, disturbi dermatologici o ginecologici, attraverso esami specifici come tamponi, colture, esami delle urine e, se necessario, biopsie.

Una volta escluse altre condizioni, la diagnosi di vulvodinia può essere confermata sulla base dei sintomi e dei risultati degli esami. Poiché non esistono test specifici per la vulvodinia, la diagnosi si basa sull'esclusione e sulla valutazione clinica.


Come riconoscere che si tratta di vulvodinia?

Riconoscere la vulvodinia può essere complesso a causa della varietà dei sintomi e della loro sovrapposizione con altre condizioni mediche. Tuttavia, esistono alcuni indicatori chiave e criteri diagnostici che possono aiutare medici e pazienti a identificare questa condizione.

Il sintomo distintivo della vulvodinia è il dolore cronico nella zona della vulva, che non ha una causa identificabile attraverso esami standard o visuale. Il dolore può essere descritto in vari modi: bruciore, prurito, sensazione di puntura o di taglio, e può variare in intensità. Può essere costante o intermittente e può peggiorare in risposta a specifici stimoli, come il contatto fisico, la pressione (ad esempio durante i rapporti sessuali o l'uso di assorbenti interni), o anche senza un apparente stimolo.

Una parte fondamentale della diagnosi di vulvodinia consiste nell'esclusione di altre possibili cause del dolore vulvare. Questo include infezioni (come candidosi o herpes genitale), malattie dermatologiche (come lichen sclerosus), reazioni allergiche o irritazioni chimiche e condizioni ginecologiche come endometriosi o vaginiti atrofiche.
Solitamente, vengono effettuati esami specifici, tra cui tamponi, colture, biopsie e test allergologici, per escludere queste altre patologie.

Cure

6 Come si cura la vulvodinia?

Il trattamento della vulvodinia è complesso e richiede un approccio personalizzato, dato che la risposta ai trattamenti può variare significativamente da paziente a paziente. 

Non esiste una cura unica per tutte le pazienti, ma una serie di strategie terapeutiche che possono essere combinate in modo da adattarsi meglio alle esigenze individuali.

Le opzioni di trattamento includono:

  • Terapie farmacologiche: antidepressivi triciclici, anticonvulsivanti e creme topiche anestetiche possono essere prescritti per gestire il dolore.
  • Fisioterapia del pavimento pelvico: esercizi specifici possono aiutare a rilassare e rafforzare i muscoli pelvici, riducendo il dolore e il disagio.
  • Biofeedback e tecniche di rilassamento: queste tecniche aiutano a controllare la tensione muscolare e a gestire lo stress, che può influenzare i sintomi della vulvodinia.
  • Supporto psicologico: la consulenza può aiutare a gestire l'impatto emotivo della vulvodinia, migliorando le strategie di coping.
  • Cambiamenti nello stile di vita: modifiche quali l'uso di abbigliamento comodo e non restrittivo, l'evitare prodotti irritanti e l'adozione di buone pratiche igieniche possono contribuire a ridurre l’irritazione.
  • Procedure mediche: in alcuni casi selezionati, possono essere considerate opzioni di trattamento più invasive, come le iniezioni di Botox nel tessuto vulvare per ridurre il dolore muscolare o, in casi estremamente rari, la chirurgia per rimuovere aree specifiche di tessuto doloroso.

Cure alternative

7 Rimedi naturali per alleviare il dolore della vulvodinia

I rimedi naturali possono giocare un ruolo importante nel piano complessivo di trattamento della vulvodinia, offrendo alle donne opzioni non farmacologiche per gestire il dolore e migliorare la qualità della vita. 

Sebbene l'efficacia di questi rimedi possa variare da persona a persona, molte trovano sollievo incorporando strategie naturali nel loro regime di cura. 

I bagni tiepidi, soprattutto quelli con l'aggiunta di sali di Epsom, possono aiutare a rilassare i muscoli del pavimento pelvico e a ridurre l'infiammazione nella zona vulvare. È importante assicurarsi che l'acqua non sia troppo calda per evitare ulteriori irritazioni.

L'applicazione di creme o unguenti naturali che contengono ingredienti lenitivi come:

  • l'aloe vera
  • il burro di karité
  • l'olio di cocco 

possono fornire un sollievo temporaneo dall'irritazione. È cruciale scegliere prodotti senza additivi, profumi o sostanze chimiche irritanti.

Alcune donne trovano che alcuni alimenti possono aggravare i loro sintomi. Ridurre l'assunzione di cibi e bevande che irritano la vescica, come caffeina, alcol, alimenti piccanti e acidi, può aiutare a diminuire il dolore e l'irritazione.

Alcuni Integratori possono essere un aiuto per la gestione del dolore della vulvodinia:

  • Quercetina: un antiossidante che può avere proprietà antinfiammatorie, potenzialmente utile nel ridurre l'irritazione e il dolore.
  • Palmitoiletanolamide (PEA): un composto che si trova naturalmente nel corpo e che può aiutare a ridurre il dolore e l'infiammazione.


È importante consultare un medico prima di iniziare qualsiasi nuovo integratore per assicurarsi che non ci siano interazioni con altri trattamenti in corso.

Pratiche come la meditazione, lo yoga e gli esercizi di respirazione profonda possono aiutare a gestire lo stress e a ridurre la tensione muscolare nel corpo, compresi i muscoli del pavimento pelvico. Questi metodi possono essere particolarmente utili per le donne che sperimentano un aumento del dolore in situazioni di stress.

Tra le terapie alternative possiamo trovare:

  • Agopuntura: alcune donne trovano sollievo dal dolore attraverso l'agopuntura, una pratica che può aiutare a ridurre il dolore e migliorare il flusso energetico nel corpo.
  • Massaggio del pavimento pelvico: il massaggio terapeutico eseguito da un fisioterapista specializzato può aiutare a rilassare i muscoli del pavimento pelvico e ad alleviare il dolore.

Il supporto di gruppi di sostegno, sia online sia di persona, può fornire conforto e strategie di coping condivise da altre donne che affrontano sfide simili. Condividere esperienze e soluzioni può essere un potente rimedio naturale per l'aspetto emotivo e psicologico della vulvodinia.


Si può prevenire la vulvodinia?

Non esistono metodi garantiti per prevenire completamente la vulvodinia, poiché le cause esatte rimangono in gran parte sconosciute. Ma, adottare determinate pratiche può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il disturbo o a mitigare la gravità dei sintomi. 

Mantenere una buona igiene intima, quindi scegliere detergenti intimi senza profumi o sostanze chimiche aggressive. Evitare prodotti irritanti e limitare l'uso di spray, salvaslip profumati, douching e altri prodotti che possono irritare la vulva.

Preferire biancheria intima di cotone e abiti non troppo stretti che permettano una buona ventilazione della zona genitale, riducendo il rischio di irritazioni e sudorazione eccessiva.

Mantenere un'alimentazione equilibrata e ricca di cibi anti-infiammatori può supportare la salute generale e potenzialmente ridurre l'infiammazione cronica, che è considerata un fattore nella vulvodinia.

L'attività fisica regolare, adatta alle condizioni individuali, può contribuire al benessere generale e alla gestione dello stress.

L'uso di lubrificanti a base d'acqua durante i rapporti sessuali può aiutare a ridurre l'attrito e il disagio, prevenendo irritazioni che potrebbero esacerbare i sintomi della vulvodinia.

Altro

8 Vulvodinia e rapporti sessuali: come gestire la situazione?

La vulvodinia può avere un impatto significativo sui rapporti sessuali, rendendoli dolorosi o addirittura impossibili per alcune donne. Tuttavia, esistono strategie che possono aiutare a gestire questa situazione, migliorando l'esperienza sessuale e mantenendo una vita intima soddisfacente. 

La chiave per gestire l'impatto della vulvodinia sui rapporti sessuali è la comunicazione aperta e onesta con il partner. Discutere apertamente dei propri limiti, delle sensazioni e delle preferenze può aiutare il partner a comprendere la condizione e a collaborare nella ricerca delle posizioni e delle pratiche sessuali più confortevoli.

I lubrificanti a base d'acqua o di silicone possono ridurre notevolmente l'attrito e facilitare i rapporti sessuali, rendendoli meno dolorosi. È importante scegliere prodotti specifici per la sensibilità e senza aggiunta di profumi o sostanze irritanti.

Alcune posizioni sessuali possono esercitare meno pressione sulla zona vulvare, riducendo il disagio. Esperimentare diverse posizioni può aiutare a trovare quelle che offrono maggiore conforto e piacere, minimizzando il dolore.

Dedicare più tempo ai preliminari può aiutare a rilassare i muscoli del pavimento pelvico e ad aumentare la lubrificazione naturale, entrambi fattori che possono contribuire a rendere i rapporti sessuali meno dolorosi.

Per alcune donne, può essere utile consultare un fisioterapista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico o un sessuologo. Questi professionisti possono offrire strategie specifiche per gestire il dolore durante i rapporti sessuali e migliorare la funzione sessuale.

In alcuni casi, può essere necessario integrare il trattamento della vulvodinia con metodi specifici per la gestione del dolore durante i rapporti sessuali. Ciò può includere l'uso di farmaci o creme anestetiche prescritte da un medico, che devono essere applicate con attenzione e secondo le indicazioni.

Esplorare forme di intimità e piacere al di fuori della penetrazione può essere un modo efficace per mantenere una vita sessuale attiva e gratificante. Il sesso non deve necessariamente includere la penetrazione per essere appagante.

La consulenza psicologica o la terapia di coppia possono essere risorse preziose per affrontare le sfide emotive e relazionali che possono emergere a causa della vulvodinia. Un terapeuta può offrire strategie per gestire l'ansia, migliorare la comunicazione e rafforzare il legame di coppia.