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Trattamenti dello strabismo nel bambino e nell’adulto

Trattamenti dello strabismo nel bambino e nell’adulto

Il fenomeno degli assi visivi non allineati si può verificare sia in tenera età che nell’adulto

Dott. Filippo Franco

In caso di strabismo gli assi visivi dei due occhi non risultano allineati e, uno o entrambi i bulbi oculari, possono quindi essere deviati in varie direzioni.

 

Dottore, quali sono i principali sintomi dello strabismo?

Uno dei principali sintomi è la diplopia (visione doppia), che però si manifesta solo se lo strabismo non è presente fin dall’infanzia: in questo caso, infatti, se non trattato, si sviluppa ambliopia (occhio pigro) dell’occhio deviato, con conseguente assenza di visione binoculare. Altri sintomi possono essere legati allo sforzo degli occhi, e consistono in cefalea, stanchezza visiva che può accentuarsi nella visione da vicino, bruciore, fotofobia. Può capitare che i sintomi manchino completamente perché si sono verificate compensazioni come la soppressione dell’occhio deviato.
 

Come avviene la diagnosi e da quale età si effettua?

È importante una diagnosi precoce mediante visita di screening di tutti i bambini all’età di 3 anni, o anche prima se i genitori dovessero notare la deviazione di uno dei due occhi. Nel caso di strabismi insorti in età adulta (ad esempio le forme restrittive o paralitiche), sarà il paziente stesso a richiedere una visita oculistica urgente per l’insorgenza di diplopia.
 

In che modo può essere trattato?

La terapia dipende dal tipo di strabismo. Le forme accomodative, legate a difetti di rifrazione, possono essere trattate mediante correzione ottica totale del difetto rifrattivo, associata eventualmente a penalizzazione (carta opaca o benda) dell’occhio migliore, qualora si sia già sviluppata ambliopia dell’occhio deviato. Le forme parzialmente accomodative possono necessitare anche di intervento chirurgico sui muscoli oculari estrinseci, per correggere la deviazione non legata a vizi rifrattivi. Per quanto riguarda lo strabismo dell’adulto, la terapia è basata sull’inserimento di prismi sugli occhiali oppure, se l’angolo di deviazione oculare è molto ampio, su un intervento chirurgico.
 

Qual è la tecnica che utilizza per la sua correzione?

Nei bambini fino a 6-7 anni di età è fondamentale instaurare un buon rapporto di fiducia con i genitori, in modo che comprendano l’importanza della piena correzione ottica a permanenza con eventuale penalizzazione, che verrà dosata in base alla profondità dell’ambliopia, potendo arrivare anche al bendaggio a pelle 7 giorni su 7. Il timing chirurgico (quando necessario) viene poi valutato caso per caso: talvolta è necessario intervenire molto precocemente, come nei casi di deviazione congenita, cioè presente fin dalla nascita. Nel caso dell’adulto, ci sono due tipologie di strabismo che mi trovo spesso a dover gestire. Una è lo strabismo restrittivo nel paziente con Oftalmopatia di Basedow: in questo caso l’oculista si inserisce in un percorso multi-specialistico che coinvolge anche endocrinologo, radiologo e chirurgo maxillo-facciale e, di solito, è quest’ultimo ad intervenire chirurgicamente, quando si verifica il pieno controllo clinico della patologia. Il secondo è lo strabismo paralitico: solitamente si attendono dai 6 agli 8 mesi dall’evento acuto, perché potrebbe verificarsi una risoluzione spontanea, o comunque un importante miglioramento della deviazione oculare instauratasi. In entrambi i tipi di strabismo è sempre possibile “tamponare” la situazione prima dell’intervento mediante l’uso di prismi.
 

Quali sono le conseguenze in caso di occhio strabico non trattato?

Se lo strabismo del bambino non viene trattato il rischio è quello dell’ambliopia, quindi l’occhio deviato avrà un potenziale visivo limitato rispetto all’occhio controlaterale. Mancherà poi la visione tridimensionale, che rappresenta il massimo grado di cooperazione dei due occhi. Nell’adulto, se la deviazione oculare non viene trattata, permarrà la diplopia, con tutte le difficoltà funzionali e sociali che essa comporta.

LE PATOLOGIE CHE POSSONO ESSERE DIAGNOSTICATE NEI PRIMI MESI DI VITA DEL BAMBINO

STRABISMO:

le forme congenite richiedono un intervento precoce per evitare l’ambliopia.

RETINOPATIA DEL PREMATURO (ROP):

alterazione retinica legata ad anomalie di vascolarizzazione che può portare, nei casi avanzati, a distacco di retina.

CATARATTA CONGENITA:

si manifesta con alterazione del riflesso rosso. È necessario un trattamento chirurgico precoce.

GLAUCOMA CONGENITO:

legato a pressione intraoculare elevata in un periodo in cui l’occhio è ancora “plastico”. Può manifestarsi con lacrimazione eccessiva, fotofobia (sensibilità alla luce), blefarospasmo (battito palpebrale frequente).
La cornea può apparire opaca.

CONGIUNTIVITE RICORRENTE:

può essere legata a mancata pervietà delle vie lacrimali, che può richiedere un intervento precoce (sondaggio) per evitare infezioni periodiche.

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